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stato: costruito

dimensione: 1.000 mq

tipologia: strutture ricettive

team

Matteo Pavesi (Project Leader)

Giovanna Dell'acqua

Jacopo Bonini

guests

Tomo Architects

April

Giovanni Cagnato

02arch

 

strutture

Studio Castiglioni

 

Impianti: Vergani Impianti

 

illuminazione

HI LITE Next

 

direzione lavori

Andrea Borri Architetti

 

impresa di costruzione

Edilmeca

 

foto

Andrea Borri Architetti

Bruno Pulici

Concoct è un progetto di cui lo studio Andrea Borri Architetti è stato esecutore e committente, curandone il restauro e la suddivisione degli spazi, nonché la definizione di alcuni interni e del giardino.

 

Un intervento architettonico di oltre 1.000mq che ha visto la trasformazione di un edificio residenziale di inizio ‘900 in una struttura dedicata alle short-term stay, attraverso una ristrutturazione radicale degli spazi interni.

 

Si tratta del primo progetto legato al settore dell’hospitality firmato dallo studio, che ha sviluppato un concept innovativo optando per la scelta di diversificare ogni stanza grazie alla collaborazione con diversi progettisti e di non puntare così sulla standardizzazione, più usuale nel settore.

 

contesto

Lo stabile, in stile Vecchia Milano, risale al 1902 e si trova in via Arnolfo di Cambio, nel pieno centro del fermento della vita milanese del quartiere di Chinatown nel capoluogo lombardo.

 

La struttura si compone di un corpo centrale, con affaccio diretto sulla strada, e di una sezione interna più nascosta, composta da un giardino e da un edificio a un solo piano di pianta rettangolare. Il lavoro dello studio ha interessato dapprima solo il palazzo principale e, in un secondo momento, anche le altre aree del complesso.

 

In principio l’immobile era destinato ad abitazione familiare. Rispetto alla struttura originale del corpo centrale lo studio ha proceduto all’innalzamento di un piano e alla bonifica del piano interrato portando la struttura a 4 piani complessivi.

 

Il risultato è la creazione di 11 appartamenti completamente indipendenti, che vogliono offrire un alloggio confortevole e accogliente a coloro che rimangono in città per qualche giorno, per piacere e per lavoro.

 

Per trasmettere al meglio il concept di “una casa lontano da casa” Andrea Borri Architetti ha deciso di affidare il progetto di interior di 4 appartamenti ad altrettanti studi di architettura, occupandosi poi dei restanti 7.

 

esterni

L’intervento sugli esterni è stato di tipo conservativo sui piani esistenti, mantenendo le linee e i dettagli dello stile ‘vecchia Milano’. Nelle parti nuove, invece, lo studio ha puntato su un disegno e su finiture estremamente contemporanee. Il risultato è un mix bilanciato tra passato e futuro, particolarmente evidente nella facciata principale dove i primi due livelli hanno conservato un sapore d’antan, mentre l’ultimo piano – quello di nuova realizzazione – ha un impatto decisamente moderno.

 

Cromaticamente, il colore dominante per gli esterni è il marrone: colore poco utilizzato in Italia ma molto di tendenza in Nord Europa, rimandando alla formula delle residenze short-term stay particolarmente utilizzate in quei paesi. Le cornici delle finestre sono state invece perimetrate di bianco, garantendo una maggiore luminosità all’interno e creando un segno grafico distintivo. Elemento di forte presenza scenica, la porta di ingresso verde acido dona al progetto un tocco quasi eccentrico.

 

Per il giardino interno è stata fatta una scelta di sostenibilità, in linea con i valori dello studio e similmente al progetto di Locanda Officina Monumentale, prediligendo un dry garden verde-non-verde.

 

interni

Il restauro degli interni ha rappresentato l’intervento più sostanziale che ha interessato il progetto di Concoct. Proprio come nel caso di Locanda Officina Monumentale, altro ‘progetto manifesto’ di cui lo studio è stato esecutore e committente, l’obiettivo principale è stata l’ottimizzazione degli spazi interni secondo criteri di efficientamento, mantenendo sempre il driver della sostenibilità.

 

L’identità dell’edificio è stata stravolta e ridefinita, soprattutto a seguito dei lavori di ampliamento che hanno portato all’aggiunta di due piani in più rispetto alla pianta originale. Si è delineata così una nuova verticalità, che ha portato l’ascensore e la scala che la circonda a diventare l’elemento centrale del progetto stesso. L’ascensore è infatti racchiuso all’interno di un cilindro in metallo e avvolta come in una spirale dalla scala in cemento armato grezzo, creando un forte impatto scenografico.

Contrapposti al cemento e al metallo, netti e freddi, gli scalini sono in legno mentre a fungere da corrimano è stata inserita una corda in velluto.

 

In tutti gli spazi interni si evidenzia infatti una contrapposizione tra materiali caldi – come il legno e il velluto – e tattilità più “fredde” – come il ferro e il cemento.

 

A creare un layer di uniformità e identità tra vechio e nuovo, gli elementi recuperati dall’edificio originale che hanno assunto nuove funzioni: un esempio sono le travi del sottotetto trasformate in plance per il parquet e i volumi della cucina (proprio come in Locanda Officina Monumentale) o le pavimentazioni interne ricavate dalle vecchie scale.

 

La maggior parte degli arredi sono invece di nuova fattura e caratterizzano il progetto nella sua interezza con una spinta iper-moderna e al tempo stesso estremamente rispettosa dell’heritage culturale dell’edificio.

 

le stanze

La vera particolarità degli interni del progetto, che lo rende quasi un unicum nel panorama ricettivo milanese, risiede nel fatto che ogni alloggio è diverso, seppur tutti abbiano una struttura simile in quanto costituiti da zona living, zona notte, cucina e bagno.

 

Questa eterogeneità di stili e linguaggi è il risultato del coinvolgimento da parte di Andrea Borri Architetti di 4 progettisti: TOMOARCHITECTS, April Architects, Giovanni Cagnato e 02Arch.

 

Gli architetti coinvolti hanno avuto la possibilità di scegliere l’unità da progettare, con gli unici vincoli dati da budget, destinazione e metrature, sotto la direzione artistica generale di Andrea Borri Architetti. Si è andata così a delineare, appartamento dopo appartamento, un’estetica eterogenea ma similmente guidata da scelte ben precise che prediligessero la sostenibilità e la vivibilità degli spazi.

 

Le restanti 7 unità abitative sono state curate in prima persona dallo studio: due appartamenti sono stati progettati dai soci, Andrea Borri e Matteo Pavesi, e i restanti sono frutto di un lavoro corale dello studio che ha trasmesso la propria visione stilistica attraverso scelte precise in termini di soluzioni efficienti e materiali sostenibili, soprattutto negli appartamenti che sono stati ricavati nel complesso interno e nel giardino.

 

lo stile

Concoct si contraddistingue per uno stile volutamente diversificato ed estremamente versatile. Da un lato lo stile vecchia Milano, volutamente preservato ed esaltato, dall’altro una forte spinta verso la contemporaneità con un attire metropolitano.

 

La scelta di collaborare con diversi progettisti per la definizione degli interni ha dato vita ad un caleidoscopio di ispirazioni, guidate dalla direzione creativa di Andrea Borri Architetti.

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